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STORIA
L'epopea di Gilgames
Autore: Jean Bottero
Editore: Edizioni Mediterranee
Collana: Orizzonti dello spirito

Prezzo: 24,50 Euro
Dati: p. 304
Anno: 2008

TAG: Saggi, Altro,
Descrizione:

Vecchia di circa trentacinque secoli e di gran lunga anteriore all´Iliade e al Mahâbhârata, l´Epopea di Gilgameš è la prima opera letteraria conosciuta che per l´ampiezza, la forza, lo spirito, l´altezza della visione e del tono, l´eminenza e l´universalità del soggetto si è meritata, in tutto il Vicino Oriente antico, una celebrità millenaria e il titolo di "epopea".

Essa racconta la storia di una grande amicizia, fonte di imprese sovrumane, ma che, troncata tragicamente dalla morte, getta il sopravvissuto, il grande re Gilgameš, in una ricerca disperata, ma vana, di un modo per sfuggire al trapasso.

Sulle sue tavolette d´argilla, sin da quando, agli albori dell´assiriologia, meno di centocinquant´anni fa, ne erano stati ritrovati i primi brandelli, il testo di quest´affascinante composizione non ha smesso, anno dopo anno, di essere completato con nuovi ritrovamenti, e di essere meglio compreso, ricollocato nel suo denso e profondo humus culturale nativo.

Oggi il celebre assiriologo, Jean Bottéro, ne ha revisionato la traduzione, all´altezza del suo elevato lirismo, spiegandone, sinteticamente, ma in modo chiaro, gli esotismi, i silenzi e le sottigliezze, consegnando così al pubblico moderno un´edizione trasparente, per dischiudergli al meglio questo ammirevole e pressoché segreto capolavoro.

"Leggerlo, certamente, è ´entrare´, quasi ´materialmente´, grazie a un documento di un´eccezionale ricchezza e autenticità, nella vita, nel pensiero, nell´anima e nella cultura di quelli che sono, fra tutti, i nostri più antichi progenitori riconoscibili, sul brumoso orizzonte del nostro lontano passato. Ma, ancor più che un simile vantaggio sul piano della storia, vi è anche il ritrovare, in uno spirito e un cuore le cui radici più profonde non possono assolutamente essere mutate successivamente, gli stessi arricchimenti dell´amicizia, della vita condivisa, e le stesse rivolte di fronte alla legge, che ci rende tutti uguali, alla fine, di fronte alla morte inesorabile".